Alcuni giorni fa è apparso sulla Repubblica (5 febbraio 2014) la notizia che il il presidente cinese Xi Jinping ha messo al bando il Feng Shui e altre pratiche del pensiero magico-energetico della tradizione cinese, tacciandole di superstizione e accusandole paradossalmente di deriva occidentale. Sembra un ritorno alla rivoluzione culturale maoista aggiornata però allo spirito futurista-capitalista che guida al momento questo grande paese.

I libri sull'arte di disporre lo spazio secondo le leggi dell'energia terrestre sono stati proibiti insieme ad ogni altra pubblicazione che tratti di numerologia o di chiromanzia, così  rischiano anche di chiudere i corsi universitari di medicina tradizionale cinese. Certo la cultura popolare cinese, che mi ricorda spesso quella napoletana, è molto incline alla superstizione. Basti pensare all'uso di evitare di numerare i piani dei grattacieli che corrispondono ai numeri ritenuti sfortunati (il 4, il 13 e il 14).

Ma con questo censure governative si disconosce anche un ricchissimo patrimonio di conoscenza millenaria specifico del pensiero orientale, che andrebbe piuttosto rivalutato e aggiornato scientificamente per la sua capacità di riportare l'uomo in equilibrio con la natura.

Consiglio la lettura del blog di Marta Tibaldi, una analista Junghiana, che riflette sull'argomento dal punto di vista simbolico.

http://martatibaldi.blogspot.it/2014/02/superstizione-o-pensiero-correlativo.html